La magia del granito, la forza del vento, voglio che sia cosi' il paradiso...

La magia del granito, la forza del vento, voglio che sia cosi' il paradiso...
Capo Testa.....

domenica 14 novembre 2010

vento...





Sale che ti fa luccicare la pelle,
vento a raffiche,
una dopo l'altra,
nessuna tregua per le tue chiome bionde
sconvolte da questo maestrale.

Vento che scompiglia
le tue ciocche platinate,
che carezza ed esalta il tuo profilo,
occhi, semichiusi per guardare
dentro l'anima di questo forte ponente
che fa aderire la tua camicetta,
che vorrei essere le sue mani,
che vorrei essere le sue raffiche
per entrarti sotto pelle,
per carezzarti dietro le orecchie,
per farti sentire un brivido
nelle pieghe della scollatura.

E ti guardo mentre chiudi gli occhi,
ti abbraccio come sa fare
il tiepido e rassicurante scirocco
e vorrei che questo momento
sulla scogliera dei nostri desideri
durasse in eterno, come la
eterna lotta dei gabbiani contro vento


Non so amare altrimenti...

"T'amo senza sapere come, ne' quando ne' da dove,
t'amo direttamente senza problemi ne' orgoglio:
cosi' ti amo perche' non so amare altrimenti
che cosi', in questo modo in cui non sono e non sei,
cosi' vicino che la tua mano sul mio petto e' mia,
cosi' vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."

Neruda


venerdì 12 novembre 2010

vorrei sciogliermi....


Stasera vorrei mutare il mio corpo in acqua,
questa sera vorrei sparire,
sciogliermi alla prima onda di risacca,
confondermi nel sale e nella schiuma del
mare che si ritrae....

E' quasi notte
e il desiderio di diventare goccia e' forte,
tenace come la voglia di diluirmi nel vento, disciolto nell'aria per potermi diradare
in nebbia sottile

Per venire da te,
sospinto dalla brezza dei filari,
dal vento che costeggia i canali,
impalpabile umidita' che sale dai fossi,
corteggia le luci opache delle auto...

Per ritrovarti in questa sera senza tempo,
e tornato goccia, crisalide di sale...poi onda, mare, fondermi alla tua anima blu,
anche solo per un istante d'amore
.

lunedì 8 novembre 2010

Pensieri d'amore..




Giaccio da solo nella casa silenziosa,
la lampada è spenta,
e stendo pian piano le mie mani
per afferrare le tue,
e lentamente spingo la mia fervente bocca
verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi
- e all'improvviso son sveglio,
ed intorno a me la fredda notte tace,
luccica nella finestra una limpida stella -
o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
dov'è la tua dolce bocca?
Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
e veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
essere solo
essere solo e senza di te!

F. Garcia Lorca

Pensiero d'agosto....

In mezzo alle spighe arrossate dal tramonto,
quasi pudiche nel nascondere lei sdraiata sugli steli a braccia aperte,
quasi a volere abbracciare il cielo che si stava colorando di blu, rosso, violetto
con riflessi cenere a smascherare le prime stelle piu' lucenti.

Il vestito a fiori appena arruffato sopra le cosce faceva intravedere ai grilli
molto piu' di quanto fosse concesso alla luna,
la pelle di latte dei seni
macchiata dolcemente qua e la da piccoli nei e piccole voglie
come una trama del cielo punteggiato di minuscole stelline scure..

Lui accanto,
seduto a respirare gli odori del fieno e dei papaveri,
ad ascoltare i grilli e le rane,
a contemplarla languida e accesa su quel letto di grano,
a toccarne con gli occhi quel candore ancora in attesa di un bacio,
di una carezza su quella pelle di seta,
su quella pelle assetata.

Chiuse gli occhi e si abbandono sul suo
petto a respirarne la fragranza, a viverne la quiete,
a cullarsi nei sogni come quando era bambino.......


 

Saliva amara.....

Saliva amara in questa bocca secca,
come sapori vecchi e sbiaditi
radici masticate troppe volte.


Compromessi con il gusto
Di vedere nuovi appigli
In questa antica e familiare rada.
Sfide con la ragione
Che mi spinge a consueti
E sperimentati approdi.


Saliva amara
Come nella bocca del moribondo
Meno bollente
Ma altrettanto copiosa.


Risate di fronte a specchi
Che distorcono il pallore
Di questa sera di stelle numerose
In attesa di un nuovo giorno
Che pulisca le fauci secche e arse
Da questo schifo
Che sento agitarsi in bocca.


Saliva amara
come l’ultimo gusto dell’annegato
assaporato mentre gli occhi escono dalle orbite
nell’ultima sfiancante contrazione
che dona la vita
prima di salutarlo.


Ho bisogno di bere…




Fabio

Abbracciami

 
 
Ogni volta che ti aspetto
e la mente si riempie di te
mi sdraio idealmente
sulla battigia delle nostre emozioni
sul quel foglio bianco che raccoglie le nostre sensazioni..

e attendo, serenamente ma con l'eccitazione di un bimbo
che il foglio si colmi di parole, che all'orecchio mi arrivi la tua voce

e quando questo accade sento la sabbia sotto la pelle inumidirsi,
a partire dai polpacci per arrivare alle spalle...
e poi....arrivi tu,
onda lunga e delicata di emozione,
rumorosa e scrosciante schiuma di risacca,
impetuosa a bagnarmi ovunque,
a rinfrescarmi l'anima,
a detergere le mie angosce,

mi sommergi e mi avvolgi nell'abbraccio della tua anima
e io torno a nascere, a respirare..... ad amare...
 
Oggi sento il mio cuore,
lo sento dentro, nel collo, nei polsi,
pulsa, vive...
mi sono fermato in una piazzola di sosta
ho tirato giu' il finestrino a manovella
e incurante del traffico di esseri umani che
mi sfrecciano accanto...
ho continuato a guardare nello specchietto...
a guardare un tramonto di arancio e di viola
un mare all'orizzonte che continua a sciabordare sulle pietre della spiaggia....
e mentre vedevo il sole sparire nel buio della notte, nascondersi nel cinereo mutare dell'azzurro
ho pensato che sono qui...
ad aspettare una nuova alba,
il rinnovarsi dell'onda,
il risalir dei gabbiani nel chiarore montante delle prime luci,
il tornare di una vita mai finita...

E tengo in mano le foto delle tue parole,
gli scritti del tuo cuore e li osservo con l'entusiasmo pacato di un bimbo...
per poi riporle nella tasca sicura, quella interna
piu' a contatto col cuore...
E ritrovarle domani, al risveglio, nel mio primo pensiero del nuovo giorno...acqua nell'acqua...

Sento....

Sento l'onda,
anche se non mi riempie le orecchie con il suo rompersi incessante sugli scogli,
anche se sono seduto ai bordi di un campo,
la macchina accesa con le quattro frecce a segnalare come un faro all'ingresso del porto,
anche se l'unica acqua a vista e' quella di un canale di questa languida e pigra pianura bolognese.....ma sento l'onda...
la sento nel cuore, accarezzarne i battiti,
la sento nella mente abbracciarmi i pensieri,
sento e questo mi da la forza di sorridere
anche se sei lontana...
 
 

Una sera........

una sera diversa,
con amici, a bere lambrusco e spizzicar salame,
una sera divertente a suo modo
ma che avrei voluto fosse con te.

Ridere, scherzare, qualche bicchiere in piu'
ma manchi, caspita se manchi,
quante volte ho immaginato la semplicita'
di una risata insieme a te,
di poter condividere un momento di complicita'
senza malizie, senza confini...
solo onde di emozioni a bagnare la nostra serata.

tornando a casa, la via emilia e' scura,
pochi lampioni al passare dei borghi
qualche falo' di stoiche e resistenti bagascie
da statale, tristi nella loro solitudine immensa.

Mi piacerebbe che questa serata
fosse scivolata tra cartocci di fritto
e pignoletto frizzante, piadine e cozze
gratinate sul molo del canale di cervia...
con te, per finire a guardare le stelle
e parlare di maree e di nebbie
in questa sera di ottobre
che avrei voluto passare solo con te


....ANIMA.....

 
 
oh...come si preoccupano della mia anima!
ricevo lettere
suona il telefono...
"va tutto bene?"
chiedono.
"tutto bene" rispondo.
"ne ho visti tanti andare a fondo" dicono.
"non ti preoccupare per me" dico.

eppure mi rendono nervoso.
entro e faccio una doccia
esco e mi schiaccio un punto nero sul naso.
poi entro in cucina e mi faccio
un panino al prosciutto.
un tempo vivevo di caramelle.
adesso ho importato senape tedesca
per i miei sandwich.potrei per questo
essere in pericolo.

il telefono continua a suonare e le lettere
ad arrivare

se vivi in un armadio con i topi
mangi pane vecchio
ti vogliono bene.
in quel caso
sei un genio.

o se sei in manicomio o
sei una botte ubriaca
ti chiamano genio.

o se sei sbronzo e gridi
oscenita' e
ti vomiti i visceri sul
pavimento
sei un genio.

ma paga un mese di affitto
anticipato
mettiti un paio di calze nuove
vai dal dentista
fai l'amore con una ragazza sana e pulita
invece che con una putt.ana
ed ecco che hai perso
l'anima.

non me ne importa abbastanza da chiedere delle
loro anime.
credo che dovrei farlo.

C. Bukowsky

Sale, vento e refrescumme

 
 
Mentre risali
il ventre molle di Genova,
nelle giornate ventose di libeccio
e percorri i vicoli di canneto
per cercar riparo a questo autunno
che lacrima pioggia e sferza di sale
chi passa nella piu' nobile San Lorenzo,
.......
durante questa lenta risalita
nelle viscere pulsanti della citta'
ti accorgi che le sensazioni qui
sono tangibili e forti.......
Il vento si insinua agli incroci dei caruggi chiusi
porta quel dissipato e tagliente sentore di sale
spezza la percezione degli odori
delle botteghe, dei cumuli di rumenta,
attenua quel profumo di refrescumme
con il quale noi genovesi siamo abituati a convivere....
........
e riesci ancora a soffermarti a squadrare
con curiosita' e diffidenza
l'umanita' di queste viuzze,
di queste coltellate nell'agglomerato di persiane e pietra di lavagna
che dal mare paiono un muro invalicabile...
.........
E se non ti fai prendere dalle tue paure borghesi
e cammini piu' piano, ti accorgerai che qui
non abitano solo pusher sudamericani e bagasce
attempate, ma tanta umanita' che semplicemente
sopravvive con dignita' e compostezza,
relegata qui, nascosta....quasi a volerle fare un dispetto...
...........
Genova e' una grande mamma silenziosa e riservata,
all'apparenza assente ma accoglie tutti
anche se non riserva mai una carezza....
deg.2010

Il nostro Treno.........


Mi sono trovato spesso nei miei sogni
alle stazioni di paese,
nella nebbia di un'alba padana,
in una notte di anice e stelle
ad aspettare che arrivasse il treno
dei miei sospiri, il convoglio delle mie emozioni.

E spesso il capostazione,
ad ogni arrivo e con fare paterno
scuoteva la testa e mi diceva
"non e' quello il tuo treno, e' meglio,
per il tuo bene, aspettarne
uno piu' lussuoso, comodo,
che faccia meno fermate,
che abbia meno problemi di manutenzione..."

E ogni volta, dalla emozione
nel vedere il faro lattiginoso
avanzare dal binario a ponente
e il fumo corposo eruttare dalla ciminiera, passavo allo sconforto
di non poter fare quel viaggio,
di non poter almeno suddividere
il peso delle valigie altrui.
Anche quando le mie valigie erano vuote

Troppo tempo ho passato
sotto quella pensilina,
troppi treni sono passati
diretti altrove,

non voglio piu' aspettare,
saliro' su quel treno,
che lacrima carbone e sangue,
che forse fara' troppe soste,
che non so dove sia diretto,
senza fermate ne destinazione....
se non un viaggio nel profondo
infinitamente senza confine
mondo del nostro sogno d'amore...

domenica 7 novembre 2010

Non ho spiegazioni quando mi sanguina il cuore,
non so dare ragioni quando ti allontani da me,
non capisco perche' piu' dici di amarmi e piu' ti allontani...
perche' piu' ti amo e bramo e piu' dici che se te ne vai....

lo fai perche' mi ami...

Non ho soluzioni a questi ruscelli di lacrime,
non ho canali, terra, invasi e fiumi dove farli sparire...
Non ho soluzione a questo problema che e' la mia vita
che non ha un senso senza te...

e piu' cerco risposte, piu' trovo domande,
piu' apro il mio cuore e piu' scosti lo sguardo
Professando immenso amore,
paura dell'incommensurabile forse?
O paura di abbandonarsi alle nostre debolezze
di cuccioli ingenui quando siamo colmi d'amore...

martedì 2 novembre 2010

Ricorrenze

Oggi mi piace ricordare che ci sono 365 giorni all'anno per onorare e ricordare chi ci ha lasciato
proprio oggi che e' la ricorrenza stabilita  dalle consuetudini e dai credenti per celebrare il rito di
massa di ricordare i defunti. Tra ieri e oggi milioni di persone si sentono in dovere di recarsi al
cimitero. Mi piace ricordare le persone care decedute senza andare al cimitero quest'oggi, magari
ci andro' presto si, ma quando sentiro' la necessita' di toccare quei marmi, di guardare quelle foto,
di parlare a bocca chiusa con mia madre, con i miei nonni che quest'anno si sono spenti, esausti  a pochi
mesi uno dall'altro, apparentemente ancora forti e vitali ma dentro cosi' fragili e provati da quasi un secolo
di vita... Mi ricordo ancora spesso, senza bisogno di riti e visite, i pomeriggi quando bambino avevo
nel mio nonno l'amico del cuore, che mi ha fatto scoprire la vita, apprezzarne le regole e le liberta'...
ancora spesso mi ritrovo a sognare ad occhi aperti il sorriso dolce e comprensivo, sempre tranquillizzante
di mia madre.... ho messo spesso fiori nei miei pensieri, ho acceso spesso ceri nel mio sguardo
pensando a chi mi ha dato vita e carattere e  non c'e' piu'.
Ecco, vorrei lasciare pensieri e nostalgie di me, non una lapide vuota durante l'anno o cosparsa di fiori di pvc seppur colma di colori e mazzi rigogliosi nei giorni come questi.... Per questo voglio diventare polvere ed essere disperso in mare...
Auguri a tutti i defunti.....state certi tra qualche anno se il degrado sociale andra' avanti abbineranno al 2 novembre cioccolatini o qualche altro gadget commerciale o magari uno sponsor....ogni festa ne ha uno....la vostra ancora no.

domenica 31 ottobre 2010

Sos Ammentos de Amore...

Solu e tristu in su dolore
gherro libido ’e s’anneu.
Si ti pesso, in coro meu
prango lacrimas d’amore.
Chin su bentu ti ricamo
su respiru ch’hapo in coro:
ti ricamo, bella, in oro,
sas paragulas chi bramo.
Ti do tottu, tottu cantu:
sos disizos, sos segretos,
sas promissas, sos affettos,
tottu, tottu iffustu ’e prantu.
Cando torrat su beranu
intro ’e nues passizeras,
ponzo fattu a sas chimeras,
a su risu prus galanu.
Sos ammentos de s’amore
sun ispinas e peleas.
Los abbrazzo. In manos meas
s’apposentet su dolore.
Deus meus, chi t’adoro
l’ischis.Nara ite t’impinno?
Devotissimu mi sinno,
devotissimu t’ improro.
F. Sanna

L'attesa...



Dal vento
mi arriva il profumo di te,
sento dietro l'angolo risvegliarsi
percezioni addormentate
come bambini dolcissimi

Indimenticate emozioni
delicate sensazioni di te
del tuo essere donna

L'attesa di vedere i tuoi occhi
e' come quella di un bimbo
al primo giorno di scuola,
nell'attesa di una carezza,
di un bacio, di un abbraccio
di te...
Non capirsi è terribile
non capirsi e abbracciarsi,
ma benchè sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.


In un modo o nell'altro ci feriamo:
Ed io, precocemente illuminato,
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l'incomprensione,
nè con la comprensione uccidere.
Onde senza tempo,
si rigenerano ogni qualvolta
rinforza il maestrale del mio cuore
e mi piace tornare a sedermi su quel molo
a sentire la rabbia e la potenza del vento,
del lamento delle onde che si schiantano a riva
in spruzzi, gocce, colore, sale e sensi.

Amore....

Completamente in balia,
senza pensieri, vivendo l'attimo di quella infinita' di percezioni,
emozioni profonde, antiche, che energiche esplodono
dentro e tutto attorno a me.

Attesa.....

Una infinita pace in quel viavai di sensi,
dove riparare come una barca nella baia
quando infuria la tempesta...
Una barca attendo,
scossa dalle maree,
neppure riassettata dopo una notte in tempesta..
segno di riconoscimento per me che rimiro dal molo
un gran pavese sgualcito....rosso....
messo su alla bellemeglio
Prima di uscire nella tempesta..

Fabio .18 sett 2010

Il vento dei ricordi....

Candele aromatiche accese
in questa sera morbida e lenta,
caprifoglio e arancio le tue preferite..
mescolando i profumi al tabacco
risvegliano nostalgie di te.

I pensieri che si affollavano
man mano che i giorni
inciampavano sul calendario,
l'attesa nei sogni dispersi
nei chilometri divorati nel buio.

Cosi' si affollano
indistintamente nella memoria
i percorsi e i bisogni saziati,
le emozioni forti e innocenti,
le sensazioni proibite e sbranate
nelle ore dei giochi, delle grandi passioni
dei sospiri scambiati
labbra a labbra, pelle a pelle,
l'uno nell'altra
in una eterna estasi.

E quell'appartenenza,
all'inizio cosi' forte e orgogliosa
che ti leggevo negli occhi
castani di miele,
quella passione che sentivo fluire
dalle segrete del tuo corpo di femmina
nel tempo e per le angosce della vita
e' diventata inquietudine
arresa alle scelte impreviste,
al nero destino
che pensavamo cosi' remoto.

E sono ancora qui,
mai guarito da questa infettiva mancanza di te
ma con quel velo addosso
di impercettibile malinconia
e quella apparente nostalgia del tuo profumo
che sempre piu' sfumato
a malapena ora riconosco nel vento.